Come è fatto un bocchino per saxofono

Gli elementi principali di un bocchino sono descritti nel seguito. Sono tutti interdipendenti e molti hanno una relazione diretta con le caratteristiche timbriche risultanti e con le funzioni di emissione e quindi di controllo esercitate dal musicista. Ottimizzare questa moltitudine di elementi è la sfida continua che si pone ogni giorno di fronte al produttore di imboccature.

Esaminando un bocchino per saxofono dall’alto in basso queste sono gli elementi principali:

  • binario frontale (frontal rail)
il bordo frontale del bocchino, cioè la superficie più in alto in assoluto se appoggiamo il bocchino in verticale. Collega il binario superiore al becco ed al corpo del bocchino. Non influenza direttamente il suono, ma insieme alla conformazione del becco può favorire il comfort del musicista. Alcuni produttori la riducono sostanzialmente a 0.
  • binario superiore (tip rail)
  • la punta più elevata del bocchino in contatto con l’ancia vibrante. Si collega ai binari laterali ed a quello frontale. Un’altra parte delicata del bocchino: se è troppo sottile l’ancia può distorcersi e “fischiare”, se è troppo largo il suono può essere offuscato e a-risonante. Se in equilibrio con gli altri elementi di contatto con l’ancia contribuisce alla facilità di risposta all’azione di emissione del musicista.
    • tetto (baffle)
    • la porzione del bocchino immediatamente sotto il binario superiore e la cui forma influenza il tono del suono (chiaro o scuro).
      • binari laterali (side rails)
      • i binali laterali alla finestra del bocchino su cui si appoggia l’ancia. La forma dei binari laterali in senso longitudinale costituisce la curva di appoggio (facing curve).
        • bordo interno dei binari laterali (chamfer)
        • se presente è il bordo interno smussato che collega i binari laterali all’interno del bocchino (finestra)
          • pareti interne laterali (inner side wall)
          • le pareti interne del bocchino che si estendono dalla parte interna superiore (floor) su fino ai binari laterali. Possono essere concavi (come negli Otto Link) o piatti/rettilinei (come nei Berg Larsen o Dukoff).
            • parete interna superiore (floor)
            • la porzione interna che segue il tetto iniziale (baffle) e precede la camera. Più alto è maggiore è la proiezione del suono, più basso aumenta la scurezza complessiva e si riduce la “prontezza” del suono.
              • finestra (window)
              • area aperta del bocchino nella parte inferiore. E’ delimitata dal binario superiore, dai binari laterali e dalla tavola.
                • camera (chamber)
                • area posta fra la parete interna superiore (floor) ed il foro posteriore (bore). Elemento importante per le caratteristiche sonore del bocchino. Può essere di 3 tipi in correlazione al rapporto fra il diametro della camera rispetto a quello del foro posteriore:
                  grande (diametro della camera maggiore del diametro del foro posteriore);
                  media (diametro della camera uguale al diametro del foro posteriore);
                  piccola (diametro della camera minore del diametro del foro posteriore)
                  . Queste le caratteristiche del bocchino in funzione del tipo di camera:
                  grande, suono “grosso” e “largo” molto presente sul registro medio basso;
                  media, suono più focalizzato del precedente, concentrato sul registro medio;
                  piccola, suono brillante, più “piccolo” e “stretto” dei precedenti, prevale il registro acuto
                  • gola (throat)
                  • l’area di transizione interna del bocchino fra la camera ed il foro. Può essere circolare, semi circolare, o quadrata.
                    • rampa con relativo binario (ramp)
                    • la porzione interna inferiore della finestra del bocchino che collega la tavola alla camera. Può avere uno sviluppo continuo o presentare un gradino. Parte spesso non ben sviluppata ma che ha un ruolo importante nel convogliamento dell’aria messa in vibrazione dal movimento dell’ancia nel bocchino.
                      • tavola (table)
                      • la superficie piana su cui sui appoggia l’ancia e a cui la legatura la fissa.
                        • punto di stacco (break point)
                        • il punto da cui l’ancia si stacca dalla tavola del bocchino a causa della forma della curva di appoggio dell’ancia (facing curve).
                          • becco (beak - outside)
                          • la parte esterna superiore del bocchino che va dal binario frontale al corpo centrale del bocchino. E’ la zona dove si appoggiano i denti e la bocca per suonare.
                            • corpo centrale (body - outside)
                            • la parte mediana del bocchino a cui è posizionata la legatura dell’ancia. E’ la parte più larga e spessa del bocchino.
                              • foro o canneggio (bore - inside)
                              • il foro posteriore del bocchino che si innesta sul collo del saxofono.
                                • collo (shank - outside)
                                • la parte terminale esterna del bocchino posizionato dopo la tavola e che si innesta sul sughero del collo del saxofono.
                                  • forma della curva di appoggio ancia (facing curve)
                                  • la curva continua, guardando il bocchino in laterale, che va dal binario superiore (tip rail) al punto di stacco (break point) dell’ancia dalla tavola (table) del bocchino. Elemento fondamentale per la “risposta” del bocchino in funzione della azione del musicista (emissione). I binari laterali devo o essere paralleli (cioè avere la medesima facing curve) per evitare distorsioni dell’ancia che provocano “fischi” o “squeek”. La curva deve essere il più possibile continua e graduale cioè senza tratti piani, rilievi, avvallamenti. La forma può influenzare l’emissione richiesta al musicista, che può divenire più o meno facile da controllare nei vari registri in concorso con la sua lunghezza.
                                    • lunghezza della forma della curva di appoggio (facing curve lenght)
                                    • è la distanza fra il binario superiore ed il punto di stacco. La lunghezza della facing curve in concorso con l’apertura del bocchino (tip opening) e la durezza dell’ancia influenza il tipo di risposta del bocchino. Normalmente quanto maggiore è l’apertura maggiore è la lunghezza della facing curve per facilitare l’emissione e ridurre lo sforzo richiesto al musicista per l’emissione. Quando l’apertura apertura è minore, di solito la lunghezza della curva si riduce per migliorare la stabilità del suono.
                                      La consuetudine è che nei bocchini destinati ai musicisti classici la facing curve sia più corta in combinazioni con aperture ridotte e ancia dura mentre per i jazzisti la facing curve sia più lunga in combinazione con aperture maggiori e ance che vanno dal medio al duro
                                      • apertura (tip opening)
                                      • la distanza misurabile fra la punta dell’ancia e il binario frontale. Maggiore è l’apertura maggiore è la quantità d’aria che bisogna immettere nel bocchino. Minore è l’apertura e minore il flusso d’aria che è necessario immettere nel “sistema” per farlo funzionare. Questo è il motivo per cui a chi inizia è consigliabile utilizzare un bocchino di apertura media o piccola.

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